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Guida per difendersi dalle notizie false

Scritto da: Nino Lucchesi
Aggiornato il: 17/10/2024
Ragazzo che guarda uno smartphone con dati sulle fake news

Le fake news non sono certo una novità. È il 1938 quando un’America scossa dal timore di un nuovo conflitto mondiale si ritrova a fare i conti con la prospettiva di un attacco alieno. A lanciare l’allarme dagli studi della CBS è Orson Welles, che dà il via così alla celebre Guerra dei mondi.

Se l’isteria collettiva provocata dalla prima fake news mediatica della storia è solo una leggenda, oggi internet rende i potenziali effetti del falso molto più pesanti. Alla pervasività delle informazioni si aggiunge la difficoltà di individuarne l’origine, in un contesto dominato dal circular reporting.

Nel 2016, anno del boom delle notizie false, il 74% degli americani riteneva di poter essere tratto in inganno da una fake news. Nel 2020, solo il 2% degli italiani è in grado di riconoscere sempre le notizie vere da quelle false, mentre più del 50% è stato ingannato almeno in 3 casi su 10.

Ma cosa c’è dietro una fake news? Con la nostra guida scoprirai cosa nascondono e come si diffondono le false informazioni. Capirai quali sono i meccanismi che le regolano, e i trucchi per smascherale.

Da fake news a information disorder

Le 7 categorie di contenuti informativi falsi

Si fa presto a dire fake news. In realtà dietro questo termine spesso abusato da media e politica si cela un mondo popolato da bufale, errori giornalistici, notizie non verificate, contenuti decontestualizzati, propaganda politica, articoli acchiappa click, e molto altro.

A portare alla luce questo complesso universo ci ha pensato Claire Wardle, co-fondatrice e direttrice di First Draft, principale organizzazione mondiale contro la disinformazione, e autrice del concetto di information disorder. La studiosa prende di mira il “caos informativo” per distinguere i contenuti in base alla loro falsità e volontà di danneggiare.

Ecco che se la misinformation è un’informazione falsa ma non creata intenzionalmente per danneggiare individui o organizzazioni, la disinformation è deliberatamente creata per nuocere. Intenzione condivisa dalla malinformation, rimanendo però nel campo del reale.

Grafico sul caso informativo

La studiosa si concentra poi sul falso (mis e disinformation), arrivando a identificare 7 categorie di contenuti informativi falsi. Spesso sovrapposte e capaci di provocare più o meno danno, costituiscono una sorta di grammatica per orientarsi nel mare magnum delle informazioni false o fuorvianti.

Grafico sulle categorie dei contenuti informativi falsi

Chi crea e diffonde le notizie false

L’infodemia da Covid-19

Nel 2020, l’anno in cui il mondo si è trovato a combattere contro il Covid-19, un nuovo allarme richiama l’attenzione. Si tratta dell’infodemia, definita dall’OMS come “un’abbondanza di informazioni, alcune accurate e altre no, che rendono difficile per le persone trovare fonti affidabili quando ne hanno bisogno”.

L’allarme è confermato dall’Agcom che rileva come nel mese di marzo, in piena emergenza medico-sanitaria, oltre il 30% degli utenti internet italiani abbia consultato siti di disinformazione, accedendovi direttamente, tramite motore di ricerca o social media. Il peso della disinformazione è stato massimo nel mese di febbraio, all’arrivo del virus in Italia, con un’incidenza del 6,8% delle notizie circolanti online.

Ma chi è all’origine e chi alimenta il caos informativo dal quale ancora oggi siamo circondati? Marianna Spring, giornalista della BBC specializzata in disinformazione e social media, ha analizzato centinaia di storie ingannevoli circolate durante la pandemia. Il risultato è l’identificazione di 7 tipi di persone all’origine della nascita e della diffusione delle notizie false.

Grafico con i tipi di persona all'origine delle fake news Grafico i tipi di persona che diffondono le fake news

Le notizie false sul web

I meccanismi che ne spiegano la diffusione

L’emergenza Covid-19 ha prodotto nel 2020 un crescente bisogno di informazione e conoscenza da parte dei cittadini. In un sistema di consumi mediatici sempre più liquido, ciò si è tradotto in un’impennata di ascolti e fruizioni di fonti informative sia offline che online.

Il Digital News Report 2020 di Reuters ha rilevato che il riferimento a fonti di informazione online e social media è cresciuto nell’anno appena trascorso in tutti i paesi. Anche in Italia le fonti online hanno superato la televisione, seppur di poco. Greafico con le fonti di informazione online e non 2013-2020

Tra le piattaforme di social media e instant messaging, Facebook è quella più utilizzata a scopo informativo, con il 56% delle preferenze, seguita da WhatsApp, 29%, e YouTube, 24%.

Grafico delle piattaforme di social media e messaging

Se il web e i social media facilitano l’accesso alle informazioni, il sovraccarico informativo danneggia la capacità di distinguere il vero dal falso.

Secondo l’Agid il falso ha la meglio per 5 meccanismi principali. I 5 meccanismi principali delle fake news

L’AGID identifica anche 3 tipi di contributori principali.

I 3 tipi di contributor alle fake news

Molti ricercatori si sono concentrati sul ruolo degli algoritmi, che tendono a selezionare i contenuti informativi visualizzati in base alle attività precedenti. Attenzione quindi alle filter bubble, o bolle di filtraggio, in cui notizie e opinioni sono filtrate secondo le nostre preferenze, e alle echo-chambers, o camere d’eco, luoghi virtuali in cui si incontrano solo persone che la pensano come noi.

Perché le notizie false corrono veloci

Il rapporto tra emozioni e viralità

Ma c’è di più. Le notizie false hanno sempre la meglio su quelle vere. Ce lo dimostra un portentoso studio realizzato su ben 126.000 notizie pubblicate dal 2006 al 2017 da circa 3 milioni di persone, per un totale di 4,5 milioni di tweet.

“Abbiamo scoperto che la falsità si diffonde più lontano, più velocemente, più in profondità e in modo più ampio della verità, in tutte le categorie di informazioni e per molti ordini di grandezza”, ha spiegato Sinan Aral, MIT Sloan School of Management, coautore della ricerca.

L’indagine ha rilevato che in media una storia falsa raggiunge 1.500 persone 6 volte più velocemente rispetto a una vera. Inoltre, le bugie hanno il 70 per cento di possibilità in più di essere ritwittate rispetto alle notizie vere. In tutto questo i bot, attivi sia sulle notizie vere che su quelle false, hanno un ruolo marginale.

Attraverso l’analisi gli studiosi hanno elaborato due ipotesi per le quali le notizie false tendono a diventare virali sul web. Secondo la prima le notizie false hanno una componente di maggiore novità percepita rispetto a quelle vere. La seconda ipotesi prende in considerazione le emozioni associate ai contenuti, molto più forti nel caso di quelli falsi. Le emozioni del falso? Paura, disgusto e sorpresa. Il vero è accompagnato invece da tristezza, gioia e fiducia.

Il ruolo dei media mainstream

Non solo social media

Pensare che web e social media siano gli unici responsabili della diffusione di notizie false sarebbe tuttavia un errore. Un ruolo importante lo giocano anche i media mainstream, come dimostra un importante studio su social media e fake news nelle elezioni presidenziali americane del 2016.

L’indagine, seguita all’elezione di Donald Trump, ha rilevato che solo il 14% degli americani ha fatto affidamento ai social media come fonte principale di informazione. Questa tendenza è stata confermata da una nuova ricerca realizzata nel 2020, quando Trump ha messo in atto una vera e propria campagna di disinformazione sulla validità del voto per corrispondenza.

Contrariamente a quello che si è portati a pensare, la disinformazione non ha viaggiato sui social media, impegnati invece in un ruolo di supporto secondario, ma sui media mainstream, sia di destra che di sinistra. La ricerca evidenzia anche l’importanza dell’account Twitter dell’ex presidente, tenuto in considerazione per “dovere di informazione” da tutte le principali testate nazionali.

I risultati della ricerca sono coerenti con i risultati dell’analisi dell’ecosistema mediatico americano nel periodo 2015-2018, pubblicati nel famoso studio Network Propaganda. Secondo l’indagine troll, bot e algoritmi si sarebbero innestati su qualcosa di già esistente, non ne sarebbero stati la causa.

Come smascherare le notizie false

Il CRAAP Test

Ora che i contenuti informativi falsi non hanno più segreti, è il momento di mettere in pratica le tue conoscenze. Uno strumento molto utile è il CRAAP Test, sviluppato da Sarah Blakeslee e dal suo team della California State University.

Il CRAAP Test, acronimo di Currency, Relevance, Authority, Accuracy, Purpose, ti aiuta a valutare la veridicità e l’utilità di un contenuto rispondendo a delle semplici domande. Le domande saranno più o meno importanti a seconda del contesto o della situazione. Vediamo insieme quali sono.

Passaggi del CRAAP test

Il fenomeno deepfake

Le nuove frontiere del falso

Nel frattempo, un nuovo fenomeno si affaccia sulla scena del falso. Si tratta del deepfake, definito dal popolare sito Mashablel’ultima crisi morale di internet”.

I deepfake sono contenuti multimediali manipolati grazie all’intelligenza artificiale. La tecnologia permette ad esempio di sostituire un volto con un altro, con risultati assolutamente credibili. È celebre il “finto monito” sui rischi di questo nuovo sistema lanciato da Barak Obama dai canali di BuzzFeed News. Il video, realizzato con FakeApp, dimostra quanto il deepfake sia oramai alla portata di tutti.

Ci sono dei trucchetti specifici per non farsi ingannare dai deepfake. BuzzFeed News ne indica 5:

  • 1. non saltare a conclusioni affrettate, ossia aspetta e vedi quali altre informazioni vengono alla luce sul video o sul contenuto in questione;
  • 2. considera la fonte, cioè presta attenzione al luogo in cui ha avuto origine il contenuto;
  • 3. controlla dove si trova (e non si trova) online, effettuando ad esempio una ricerca online con il titolo del contenuto o con parole chiave pertinenti;
  • 4. guarda con attenzione la bocca, per trovare eventuali anomalie visive in corrispondenza della lingua, dei denti o all’interno della bocca;
  • 5. rallenta e blocca parti del video, per mettere in luce eventuali discordanze temporali nella transizione da fotogramma a fotogramma.

Strumenti di supporto

Siti di fact-checking e mezzi di verifica

E se non hai tempo, pazienza, o risorse per smascherare notizie false, non verificate o manipolate, puoi sempre consultare uno dei tanti siti di fact-checking. Ci sono anche tool e app che ti possono facilitare nell’impresa. Trovi qui una nostra selezione. Ma ricorda, il tuo primo strumento è il cervello!

Gli strumenti di supporto alle fake news

La mission di Truffa.net

Purtroppo, anche il mondo dei casinò online sicuri e, più in generale, del gambling online è costellato di fake news e siti che tutto vogliono fare, fuorché fornirti informazioni utili e soprattutto veritiere. Sotto questo punto di vista, Truffa.net vuole porsi come risorsa di riferimento in materia, nonché fonte affidabile di contenuti.

Molto brevemente, eccoti qualche consiglio su come evitare le truffe nei casinò online:

  • Gioca sempre sui siti che hanno ottenuto una regolare licenza rilasciata dall’Agenzia delle dogane e dei Monopoli
  • Stai attento a quei bonus casinò che sembrano troppo allettanti per essere veri: probabilmente non lo sono affatto!
  • Se sei in dubbio, leggi le recensioni degli esperti, come quelle che puoi trovare su Truffa.net

Giocare nei casinò online a soldi veri può essere un’esperienza divertente, ma come sempre quando c’è del denaro in ballo, occorre fare la massima attenzione. Se ti affiderai ai nostri consigli, alle nostre guide e alle nostre recensioni, puoi stare certo che non sbaglierai.

Cosa abbiamo imparato

Il mondo delle notizie false è in continua evoluzione. Quella che ti abbiamo proposto è una guida più esaustiva possibile, che ti fornirà la possibilità di non cadere in errore. Ci sarà sempre la tentazione di credere alla realtà più evidente, ma ricorda che può celare un inganno.

I suggerimenti che Truffa.net ti ha appena dato sono validi in tutti i settori. Politica, scienza e salute sono oggi al centro dell’attenzione, ma anche le notizie in ambito finanza e gioco online possono essere contraffatte.

In linea con la nostra missione, ecco il nostro contributo in salvaguardia della tua e della nostra sicurezza.

Nino Lucchesi, l'autore di Truffa.net
Nel mio lavoro quotidiano ho un solo e unico obiettivo: evitare che i lettori possano incappare in truffe o raggiri online.
Scritto da: Nino Lucchesi