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Gioco d’azzardo e tasse, come funziona dai casinò online al poker

Scritto da: Nino Lucchesi
Scritto il: 30.08.2022

Una domanda molto ricorrente sul web quando si parla di gioco d’azzardo in Italia riguarda le tasse che devono essere pagate sulle eventuali vincite. Un discorso particolarmente interessante per i sempre più numerosi appassionati che rivolgono la propria attenzione ai casinò online tra videoslot, giochi da casinò live e instant game, e che una volta ottenuta una vincita non sanno se questa debba essere dichiarata o meno al fisco.

Persone sedute a un tavolo verde, logo Agenzia delle Entrate

Le regole delle tasse sul gioco d’azzardo.

Tasse e gioco d’azzardo online, cosa dice la legge

La risposta è che per quanto riguarda il gioco d’azzardo online tutte le vincite sono tassate in modo automatico dall’operatore con cui vengono ottenute prima di essere versate. Ovviamente, sempre partendo dal presupposto che questo operi in Italia in modo legale e sicuro, quindi con autorizzazione per il gioco a distanza rilasciata dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli dopo i controlli del caso.

In questo caso, ci si attiene alla legge che regola la tassazione sulle vincite in Italia, l’Art. 30 del DPR 600/1973 in vigore dal 1° gennaio 1998. Questo stabilisce che le imposte vengano pagate direttamente all’origine, dunque dall’operatore, secondo diverse aliquote stabilite proprio dall’ADM: la vincita che riceveremo arriverà dunque già tassata, e non dovrà neanche essere inserita nella dichiarazione dei redditi.

Ma a quanto ammontano in percentuale le tasse sulle scommesse? L’aliquota cambia a seconda del gioco in cui la vincita viene ottenuta: per estrazioni, Gratta&Vinci, lotterie e tombole è pari al 10%, che sale al 20% nel caso dei giochi a premi televisivi particolarmente in voga una volta o delle scommesse sportive. I giochi che ricadono nel generico “ogni altro caso”, come le videoslot dei casinò online, prevedono invece una tassazione pari al 25%.

La tassazione ai tornei di poker Texas Hold’em

Il discorso cambia in parte quando parliamo di poker Texas Hold’em, la forma cioè più popolare del famoso gioco di carte, che per la legge non deve neanche essere considerato gioco d’azzardo, come stabilito da una sentenza del 2013: determinanti in questo senso la preponderanza dell’abilità sulla fortuna e lo stesso numero di chip che i giocatori di un torneo ricevono pagando lo stesso buy-in.

Questo comprende anche una tassa che la sala da gioco preleva immediatamente e che dunque viene detratto dal montepremi finale. Logico quindi che non debbano essere pagate tasse ulteriori, mentre potrebbe sembrare più complicato capire la posizione fiscale di un player che ottenga vincite più o meno cospicue in casinò o sale da gioco estere.

In questo caso, è la famosa sentenza Blanco-Fabbretti del 2014 a chiarire che le vincite ottenute in Paesi membri dell’UE, o che fanno comunque parte dello spazio economico europeo, non debbano essere tassate due volte. Il ritorno in Italia del nostro Giuliano Bendinelli, fresco vincitore all’EPT di Barcellona di un premio pari a 1.491.133€, sarà dunque assolutamente piacevole.

Nino Lucchesi, l'autore di Truffa.net
Nel mio lavoro quotidiano ho un solo e unico obiettivo: evitare che i lettori possano incappare in truffe o raggiri online.
Scritto da: Nino Lucchesi