Il Liechtenstein mette al bando i casinò? Lo scopriremo a gennaio
La polemica va avanti da tempo in Liechtenstein, ma adesso può trasformarsi in una vera tempesta per il settore del gioco d‘azzardo. Nel prossimo mese di gennaio sarà un referendum a decidere se nel principato europeo non solo non si apriranno nuovi casinò, ma potrebbero anche venire chiusi i 5 attualmente in attività. Ecco la situazione e gli scenari possibili.
Il Liechtenstein vieta i casino?
Dalle urne del Liechtenstein può arrivare una vera rivoluzione, per il settore del gioco d’azzardo. Il 29 gennaio prossimo, i circa 22mila cittadini del Liechtenstein aventi diritto di voto, su una popolazione di circa 38mila unità, saranno chiamati a decidere il futuro di un intero settore: quello dei casinò terrestri. In totale sono 8 i casinò interessati, dei quali 5 già esistenti.
La situazione è degenerata per la continua proliferazione di nuovi casinò che, con i 3 in attesa di autorizzazione, potrebbero diventare 8. Non pochi, considerando che la superficie del principato mitteleuropeo misura un totale di appena 160 km quadrati. Anche per questo, il premier Daniel Risch, in carica dal marzo 2021, è stato praticamente costretto a indire la consultazione popolare.
Dopo il 29 gennaio si conoscerà, dunque, il destino di Grand Casinò Liechtenstein, Casinò Schaanwald Liechtenstein, Casinò Admiral Triesen, Castle Casinò Vaduz e Casino-Verband Fürstentum Liechtenstein, ovvero le 5 case da gioco operanti attualmente sul territorio, ma anche delle 5 in attesa di autorizzazione, come prevede la legge dal 2016. In precedenza, invece, era in vigore un normale sistema concessorio.
Casinò sì o no? L’importanza del fattore “tasse”
Il destino dei casinò liechtensteinesi interessa in qualche modo anche il pubblico italiano e in particolare quello degli appassionati di gioco, magari anche di poker. Un problema di cui si parla spesso è quello delle tasse sulle vincite ottenute nei casinò, ma da questo punto di vista il Liechtenstein è un paese senza problemi, anche perché nell’area europea.
Inoltre, il governo del Liechtenstein ha siglato un accordo con l’esecutivo italiano nel 2015, che prevede lo scambio di informazioni in materia fiscale. Dunque, i giocatori italiani potrebbero recarsi nel principato senza particolari pensieri riguardo all’aspetto fiscale, sempre se tali casinò esisteranno ancora. Diciamo pure che la finestra temporale è ampia, poiché anche in caso vinca il divieto, questo non avverrà subito.
In caso di dismissione del settore, i tempi previsti sono di 5 anni. Non se lo augurano ovviamente i responsabili dell’associazione dei casinò del Liechtenstein, che hanno avviato la loro campagna informativa. Uno degli aspetti su cui puntano è quello delle tasse, poiché solo nel 2021, il settore ha pagato 28 milioni di franchi svizzeri, come nessun altro settore.