Kosovo: gambling proibito a seguito di una sparatoria
Il Kosovo, Stato a riconoscimento limitato della penisola balcanica, ha reso ufficialmente illegale il gambling per i prossimi dieci anni a seguito di due omicidi avvenuti all’interno di un casinò della capitale, Pristina, che ha visto due persone perdere la vita. La decisione è stata presa dal primo ministro kosovaro Ramush Haradinaj, che ha motivato la scelta spiegando che questa misura ha l’obiettivo di ridurre gli episodi di criminalità nel piccolo Stato e renderlo più sicuro.
Gambling e disoccupazione in Kosovo
La situazione socioeconomica nel Paese è peggiorata in anni recenti, annullando così gli sviluppi positivi che erano stati registrati dopo il 2008, anno in cui il Kosovo si è dichiarato unilateralmente indipendente dalla Serbia. L’alto tasso di disoccupazione determinato da questa situazione ha comportato un aumento significativo del numero di kosovari che ha iniziato a scommettere, soprattutto sullo sport. Da questa settimana, però, il gambling nel Paese non è più legale, e si potrà giocare solamente alla lotteria controllata dallo Stato.
Il Paese non ha reagito bene alla notizia. L’industria del gambling è cresciuta in maniera spaventosa negli ultimi 10 anni in Kosovo e dà lavoro a circa 4.000 persone, stando ad una stima della locale Gambling Association. Questi posti di lavoro andrebbero persi e questo potrebbe certamente generare ulteriore instabilità nel Paese, una prospettiva che va dalla direzione opposta a quanto annunciato dal primo ministro Haradinaj, secondo cui bandire il gioco d’azzardo renderà il Kosovo più sicuro. Lo Stato, la cui situazione economica è stagnante già da diversi anni, ha entrate per circa 20 milioni di euro all’anno grazie al gambling: sarebbe un duro colpo per la già fragile economia del Paese balcanico.
Gli omicidi legati a faide interne
Le due morti, avvenute a pochi giorni di distanza, hanno portato all’arresto di un poliziotto, sospettato di essere colpevole di uno dei due omicidi. Si pensa che questi omicidi, così come il resto dei reati che avviene nei casinò e negli altri luoghi deputati alle scommesse, siano da attribuirsi a faide interne e agli interessi particolari di diverse organizzazioni criminali che operano nel Paese.
Divieto al gambling: prospettive future
Difficile dire quali saranno gli sviluppi futuri nel Paese a seguito dell’annuncio fatto dal primo ministro di proibire tutte le attività legate al gambling. Va tuttavia sottolineato che a inizio anno una misura simile era già stata presa dall’Albania, Paese che confina con il Kosovo e presenta una situazione socioeconomica piuttosto affine. Le regioni principali addotte dall’Albania per il suo ban al gioco includono il contrasto alle attività criminali e a piaghe sociali quali la dipendenza e la povertà.
Dieci anni sono certamente molti e sono in molti ad ipotizzare un possibile cambio di rotta in Kosovo, per cui si potrebbe decidere di rendere nuovamente il gambling legale entro i confini, a seguito di forti pressioni dalla società. Una cosa è certa: se il governo dovesse prendere questa decisione in futuro, il gioco verrebbe fortemente regolamentato e le associazioni criminali avrebbero maggiore difficoltà ad infiltrarsi per esercitare le loro pressioni.