La pandemia ha cambiato il mondo del gioco d’azzardo per sempre?
Il mondo del gioco d’azzardo è sempre più proiettato verso il futuro, e questo è ormai indiscutibilmente rappresentato da un mercato, quello dei bookmaker e casinò online, che se già da tempo stava prendendo piede rispetto a sale e casinò terrestri, con la pandemia ha visto aumentare a dismisura il proprio fatturato e la propria importanza.
L’inevitabile ascesa del gioco online
Un processo che forse era inevitabile, in un mondo sempre più connesso e smart. Chiunque, utilizzando semplicemente lo smartphone, può raggiungere con pochi click il proprio casinò online, piazzare scommesse sportive, scegliere tra decine di videoslot che nella stragrande maggioranza dei casi offrono anche un valore RTP nettamente superiore rispetto alle sale tradizionali. Vantaggi di non poco conto, che fanno tutta la differenza del mondo.
L’ascesa del gioco d’azzardo online era prevedibile, forse come detto inevitabile. Ma certo è stata notevolmente favorita dalla pandemia da COVID-19 che nel febbraio 2020 ha colpito il mondo, portando i governi a emanare leggi restrittive e lockdown. Misure i cui effetti sono stati patiti inizialmente dall’intero mondo del gioco d’azzardo, ma da cui il settore online si sta riprendendo con molta più facilità.
Secondo i dati rilasciati dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli di Stato, nel 2021 appena concluso gli italiani hanno speso nel gioco d’azzardo a vari livelli la bellezza di 107,5 miliardi di euro. Numeri quasi perfettamente in linea con quelli del 2019, quando la spesa era stata di 110,5 miliardi, e sicuramente superiori agli 88,5 miliardi del 2020, anno in cui è arrivata la pandemia.
Una trasformazione di cui non gode l’Erario
Con la chiusura delle sale VLT e dei luoghi di ritrovo abituali per le scommesse la flessione iniziale è stata molto importante, soprattutto nel lockdown dei primi mesi: chi era abituato a giocare in luoghi fisici ha quindi scoperto il gioco online, e successivamente in pochi sono tornati indietro considerando anche che le sale terrestri sono state a lungo soggette a ulteriori restrizioni.
Così, pur se con i maggiori eventi sportivi sospesi a causa della pandemia, i casinò online hanno guadagnato terreno pur potendo offrire inizialmente soltanto giochi da casinò, videoslot e improbabili scommesse sportive sul calcio bielorusso e nicaraguense, il basket taiwanese e la curiosa Pro Liga russa di ping pong. In mancanza di meglio gli appassionati si sono accontentati, per poi tornare a scommettere quando tutto è ripartito.
A certificare come è cambiato il mercato ci sono i dati raccolti da Avvenire: dal 2019 al 2021 gli introiti delle agenzie sono calati da 4,8 a 1,8 miliardi di euro, mentre quelli del gioco online sono quasi raddoppiati passando da 7,7 a 13. Dato che quest’ultimo gode di una tassazione inferiore, nello stesso periodo le entrate per lo Stato sono passate da 11,3 a 7,7 miliardi.