Nasce a Bologna il primo centro studi dedicato al gioco pubblico
Uno dei maggiori problemi del gioco legale, in Italia, è che spesso se ne parla a sproposito e ci sono pochi interlocutori affidabili. Il Centro Studi Gioco Pubblico appena fondato a Bologna è un primo importante passo verso il superamento del problema e si occuperà di ricerche nell’ambito, ma anche di contribuire alla diffusione di una sana cultura del gioco.
A Bologna nasce il “Centro Studi Gioco Pubblico”
A volte la semplicità nella comunicazione è l’arma migliore. Infatti, “Centro Studi Gioco Pubblico” è un nome semplice quanto efficace, perché sintetizza al meglio scopi e finalità di una nuova associazione culturale che ha visto la luce a Bologna, dove avrà sede. Il CSGP sarà il primo caso per l’Italia di organismo interamente dedicato alla ricerca sul settore del gioco.
La ricerca si estenderà su varie direttrici che riguardano, a vario titolo, il mondo del gioco legale. Si va dagli aspetti normativi a quelli legati alla regolamentazione e i suoi frequenti aggiornamenti. E poi ovviamente si tratteranno aspetti tecnologici, economici-finanziari, fiscali e, last but not least, socio-sanitari. Le attività varieranno dalla ricerca pura a seminari, incontri e tavole rotonde con esperti.
Nella nota stampa diffusa in occasione dell’inaugurazione del Centro, si legge che una particolare attenzione verrà dedicata anche ai cosiddetti studi comparativi, in cui le nostre vigenti normative verranno messe a confronto con le legislazioni di altri paesi. Inoltre, verranno approfonditi anche aspetti relativi a una eventuale futura regolamentazione unica del gioco online a livello europeo, spesso auspicata ma mai perseguita.
Dal gioco problematico agli altri aspetti cruciali
La sfida che spetterà al presidente dell’associazione Paolo Leone e al direttore scientifico Roberto Fanelli (manager dalla lunga esperienza in GdF prima e in AdM poi), è di quelle importanti. La partita del gaming, italiano ed europeo, si gioca sugli aspetti più delicati. E questi sono universalmente riconosciuti nella questione normativa-tributaria e in quella legata alle ricadute sociali e sanitarie.
Finora le risorse istituzionali sono state poche e gestite con criteri spesso demagogici, mentre della ricerca vera e propria si sono spesso fatti carico gli stessi operatori. Una novità importante si è vista di recente, con la cooperazione tra pubblico e privato nel comitato europeo Cen/tc 456, finalizzata allo scopo di creare standard europei sul gioco responsabile.
E quella di fare da collettore tra soggetti pubblici e privati, unendoli e coordinandoli nella ricerca sul gioco legale, è proprio una delle sfide annunciate dal “Centro Studi Gioco Pubblico”. Non a caso l’organismo rimarrà aperto all’ingresso di eventuali nuovi soci, da ricercare tra professionisti e gruppi con specifiche competenze nelle tematiche socio-sanitarie che sono così cruciali per l’intero settore.