Per la Finlandia si prospetta una svolta epocale. Il paese scandinavo, uno dei pochi rimasti con un regime monopolistico per il gioco, ha chiesto di aprire il mercato agli operatori esteri, a partire dal 2027. La EGBA ha approvato la proposta, chiedendo però alcune modifiche, tra cui il permesso di fare pubblicità al gioco, anche se solo a determinate condizioni.
Finlandia con mercato aperto e pubblicità al gioco?
Nei mesi scorsi, la Finlandia aveva annunciato la proposta di porre fine al monopolio nel gioco pubblico. Una svolta epocale, essendo quello scandinavo uno dei pochissimi Paesi rimasti in regime monopolistico, con il suo operatore statale Veikkaus Oy. È notizia dei giorni scorsi l‘appoggio dell’EGBA (European Gaming & Betting Association) a questa proposta, che allineerebbe finalmente la Finlandia alle altre nazioni europee sul gambling.
Tuttavia, la EGBA ha richiesto due adeguamenti alla proposta del governo finlandese, a suo dire fondamentali per garantire la transizione da un regime monopolistico a uno multi-licenza e guidare i giocatori verso operatori legali e autorizzati. Il primo adeguamento richiesto è quello di consentire la pubblicità al gioco sui social media. Lo scopo è naturalmente quello della tutela dei consumatori.
Grazie a delle linee guida chiare che il governo finlandese dovrà implementare, gli operatori potranno così farsi conoscere e convogliare messaggi di gioco responsabile e sicuro. Accanto a ciò, l’EGBA chiede regole chiare sui bonus, su quando e come potranno essere proposti dagli operatori ai consumatori. Con questi due accorgimenti, si darebbe un duro colpo agli operatori illegali che altrimenti avrebbero via libera.
Pubblicità, gaming e futuro: anche in Italia
L’allineamento della Finlandia, che è previsto a partire dal 2027, segnerà un punto importante anche per un possibile rafforzamento del mercato del gambling europeo. Un mercato che si avvia ad avere sempre più punti in comune tra le vari cornici nazionali regolamentate, ma anche delle differenze che permangono. Uno dei punti comuni potrebbe essere quello relativo alla pubblicità sul gioco.
L’Italia è stata tra i primi Paesi a vietare ogni forma di pubblicità al gioco d‘azzardo, tra cui le sponsorizzazioni nel calcio che sono vietate dal 2018, con tutte le conseguenze del caso. Proprio i mancati introiti, gli aggiramenti dei divieti e la situazione diversa di altri Paesi ha avviato un dibattito ancora in corso, e il Governo Meloni sembra intenzionato a cancellare il divieto.
La strada, probabilmente, è quella tracciata nei paesi britannici, che del gioco d’azzardo sono da sempre la patria. In Gran Bretagna si va infatti verso una moratoria, un accordo di autoregolamentazione da parte degli operatori che si impegnano a fare una comunicazione trasparente e attenta alle tutele dei soggetti più deboli. Il gambling online europeo del futuro può solo essere un gambling sostenibile.