L’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli ha ricalcolato gli importi dovuti dai concessionari per il cosiddetto ‘Fondo Salvasport’, attenendosi dunque alle sentenze del Consiglio di Stato. Le modalità di rimborso e pagamento saranno invece comunicate successivamente. La vicenda riguarda un prelievo dello 0,5% delle puntate, contestato dagli operatori, che è stato definitivamente annullato dai giudici a febbraio.
Scommesse Fondo Salvasport, la situazione
L’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli ha comunicato ai concessionari di aver ricalcolato gli importi dovuti per il Fondo Salvasport, in linea con le sentenze del Consiglio di Stato. I nuovi importi, specifici per ciascun concessionario, sono ora disponibili nelle rispettive aree riservate. Questo aggiornamento fa seguito a una lunga disputa legale tra gli operatori e l’amministrazione.
Il Fondo Salvasport, istituito nel 2020 con il Decreto Rilancio, prevede un prelievo dello 0,5% sulla raccolta totale delle puntate, siano esse effettuate online o in agenzia. Questo prelievo è stato oggetto di profonde controversie legali, le quali hanno visto contrapporsi tutti gli operatori del settore contro l’amministrazione fiscale, portando infine alle recenti decisioni del Consiglio di Stato.
L’ultimo sviluppo della vicenda si è avuto nel febbraio scorso, quando lo stesso Consiglio di Stato ha annullato gli atti dell’ADM, che richiedeva ulteriori pagamenti agli operatori, eliminando i limiti annuali che invece erano stati originariamente stabiliti. Le modalità di rimborso e i termini di pagamento saranno specificati in un provvedimento successivo, concludendo così una disputa legale protrattasi per anni.
Scommesse Fondo Salvasport, cosa succede ora
Come già accennato, i precedenti limiti fissati sui contributi del Fondo Salvasport sono stati rivisti lo scorso anno dal Consiglio di Stato, a seguito delle controversie poi risolte da una sentenza del TAR. L’ADM inizialmente aveva stabilito che gli importi da raggiungere fossero 40 milioni di euro per il 2020 e 50 milioni per il 2021, modificando successivamente la richiesta a uno 0,5% sulla raccolta totale del gioco.
L’ADM aveva quindi eliminato i limiti annuali precedentemente fissati, richiedendo ulteriori somme per il periodo da maggio 2020 a dicembre 2021. Questa richiesta è stata respinta dai giudici amministrativi, ponendo la parola fine alla disputa legale. Le decisioni del Consiglio di Stato hanno infatti invalidato gli atti dell’ADM, stabilendo che non erano giustificate le richieste di pagamento aggiuntivo.
L’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli ha così dichiarato che con un provvedimento successivo saranno definite le modalità per la restituzione delle somme indebitamente corrisposte. Inoltre, saranno stabiliti i termini e le modalità con le quali i concessionari, che presentano ancora debiti residui, dovranno effettuare i pagamenti dovuti. Questo chiarirà come gli operatori dovranno procedere per regolarizzare la loro posizione.