Secondo alcune autorevoli fonti, tra cui Il Messaggero, il Governo Meloni avrebbe una precisa strategia per realizzare una promessa a cui tiene moltissimo, ovvero il taglio delle tasse. Il tutto avverrebbe grazie ai fondi raccolti dall’industria del gioco pubblico: nuove concessioni e canoni per l‘online, oltre alle gare per l’assegnazione del gioco del Lotto e dei Gratta e vinci.
Riordino gioco online: perché ora è strategico
I soldi in ballo sono tanti, tantissimi. Ma, per riuscire a realizzare importanti promesse elettorali, trovare fondi e coperture è sempre tremendamente difficile. Anche per questo, il Governo Meloni starebbe spingendo con una certa decisione sul tasto del riordino del gioco online. Secondo le ricostruzioni di illustri quotidiani come Il Messaggero, dietro ci sarebbe una strategia politica ben precisa.
Uno dei grandi obiettivi dell’Esecutivo Meloni è da sempre il taglio delle tasse, ma come ogni misura di una certa rilevanza, occorre individuare le opportune coperture. In tal senso, il jolly individuato dal MEF sarebbe proprio l’industria del gioco pubblico legale. Per questo si sarebbe proceduto con particolare celerità all’approvazione definitiva in Consiglio dei Ministri del Decreto Legislativo che ufficializza l’inizio della riforma globale del settore.
La cosa è stata ancora più chiara quando il viceministro del MEF Maurizio Leo ha annunciato il contenuto del DL approvato, a cui sono state aggiunti anche due importantissimi bandi di gara, uno vicino alla scadenza e l’altro un po‘ meno: quella per l’assegnazione del Gioco del Lotto (scadenza novembre 2025) e quello relativo alla lotteria istantanea del Gratta e vinci (in scadenza a settembre 2028).
Gioco e taglio delle tasse: quanti soldi “ballano”
La riforma fiscale approvata l’ottobre scorso era un primo segnale della priorità data dall’attuale esecutivo al problema delle tasse. Del resto, lo ha confermato ultimamente anche il quotidiano online Open di Enrico Mentana, il Governo Meloni punta forte al taglio delle tasse per i redditi superiori ai 50.000€. A tale scopo, le intenzioni sono di utilizzare le risorse del concordato fiscale preventivo.
Tuttavia, nel progetto più ampio di ridurre l’Irpef a più categorie possibili, le risorse non bastano praticamente mai. Ecco dove entra in ballo il settore del gaming, e la riforma del gioco a distanza. Cerchiamo allora di quantificare queste risorse, provenienti dall’industria del gioco pubblico, e destinate a finanziare sia il taglio del cuneo fiscale che la nuova Irpef a tre aliquote.
Dalle nuove concessioni il Governo conta di incassare circa 500 milioni, forse qualcosa in più considerando i canoni annui del 3% sul margine netto per ogni operatore. La gara per il Lotto avrà una base d’asta di 1 miliardo, ma il prezzo finale dovrebbe essere sensibilmente più alto. E poi c’è la gara per i Gratta e vinci, attualmente assegnati a IGT, per la quale si prevedono cifre altissime.