Puntuali come sempre, alla fine dell’estate iniziano le discussioni sulla Legge di Bilancio, che deve essere approvata entro la fine dell’anno. Per perseguire i suoi ambiziosi obiettivi, il Governo Meloni conta anche sulle risorse provenienti dal settore del gioco pubblico. In particolare, l’Esecutivo punta forte sulla gara del Lotto e sul bando per le nuove concessioni per il gioco online.
Gambling italiano cruciale per la Legge di Bilancio?
“Puntuali come le tasse” è un modo di dire sempre in voga, ma che in questo caso è più azzeccato che mai. A fine estate, infatti, tradizionalmente iniziano a intensificarsi le discussioni per la Legge di Bilancio. E poiché gli obiettivi in materia di tasse sono sempre piuttosto ambiziosi, uno dei punti chiave è sempre la domanda su dove verranno reperite le risorse.
In particolare, sono due i nodi da risolvere, per l’Esecutivo: il taglio al cuneo fiscale, da prorogare o rendere strutturale ma comunque da rifinanziare, e l’Irpef a tre aliquote. Quest’ultimo tema è un cavallo di battaglia del partito di Giorgia Meloni fin dalla campagna elettorale delle Elezioni Politiche 2022, e ora è tempo di far quadrare i conti.
Il MEF – Ministero per l’Economia e le Finanze – sta ragionando su tutte le opzioni possibili per reperire i fondi necessari. Il gioco online sarà ancora una volta protagonista, soprattutto visti i numeri del primo semestre 2024 che hanno portato 13 miliardi di maggiori incassi allo Stato. Questi potrebbero venire usati per finanziare il taglio al cuneo, che costa circa 10 miliardi.
Il MEF punta su gare lotto e gioco online
In vista di tutte le tappe verso l’approvazione della Legge di Bilancio, l’Esecutivo Meloni va dunque a caccia di certezze e, dal settore del gioco pubblico, queste non mancano quasi mai. Se il gettito del gioco online può servire per il taglio al cuneo, rimangono altri punti interrogativi, il più importante dei quali si chiama senza dubbio Irpef.
C’è innanzitutto da rifinanziare il fisco a tre aliquote, per il quale dovrebbero servire circa 4 miliardi e mezzo. Da questo punto di vista, il MEF può avvalersi del prezioso tesoretto proveniente proprio dal settore dei giochi nell’ultima riforma del fisco, ovvero circa 3,8 miliardi. Per la rimanenza, il Governo punta molto su due gare del prossimo futuro: la gara del Lotto e quella per il gioco online.
Secondo le stime del MEF, la gara per riassegnare la licenza del gioco più antico d’Italia e quella per le nuove concessioni per il gioco a distanza dovrebbero portare circa 1,4 miliardi in due anni. Rimane poi un altro nodo da sciogliere: il taglio dell’Irpef anche per i redditi fino a 60mila euro. Ma, per quello, la partita è ancora apertissima.