Si profila un cambiamento epocale in Thailandia dove il viceministro delle finanze, appoggiato dal Premier, ha predisposto una proposta di legge per la legalizzazione delle case da gioco, che a breve il governo potrebbe approvare. C’è un doppio obiettivo legato a questa iniziativa: mettere un freno al gioco d’azzardo clandestino e approfittare della massiccia presenza turistica per fare cassa.
Frenare il gioco d’azzardo è l’obiettivo primario
Ufficialmente, il primo obiettivo che vuole raggiungere questa proposta di legge è quello di dare un forte colpo al gioco illegale. Lo stesso viceministro delle Finanze, Julapun Amornvivat, il principale attore di questa vicenda, ha sottolineato di rifarsi molto al «modello Singapore» e vuole di ripensare e riorganizzare il tutto al fine quantomeno di limitarne il proliferare.
Ad oggi, in Thailandia sono consentite solo ed esclusivamente le scommesse sulle corse dei cavalli e le lotterie, entrambe sotto il diretto controllo dello Stato, ma imperversano in tutti gli angoli del paese le scommesse sul calcio, il gioco d’azzardo, le lotterie e i casinò: attività che si svolgono con modalità del tutto illecite. Si tratta di un fenomeno particolarmente diffuso e che preoccupa moltissimo i vertici dello Stato.
C’è un problema però, e non è di poco conto. È infatti l’opinione pubblica l’ostacolo più difficile da superare, sia per la liberalizzazione totale che anche solo parziale del gambling in Thailandia. Il paese ha una sua fortissima tradizione buddista, assolutamente contraria al gioco d’azzardo. In un sondaggio del 2021, proprio a tal proposito, il 47% degli intervistati ha espresso parere contrario; i favorevoli erano solo il 21%.
Secondo obiettivo: creare lavoro e introitare dai turisti
Se in primis c’è la volontà di frenare l’illegalità del gioco, dall’altra ci sono anche altre motivazioni altrettanto importanti a dare corpo a questo ambizioso progetto. Tra queste spicca inequivocabilmente quella di creare un ingente numero di posti di lavoro. Il piano del governo prevede infatti la creazione di strutture multifunzionali riservate all’intrattenimento.
Una sorta di centri di divertimento che andrebbero ad ospitare casinò, sale concerti e ulteriori spazi anche per gli sport locali, tutti inderogabilmente da far nascere a non più di 100 chilometri dagli aeroporti. Questo perché l’idea collegata è quella di sfruttare i tanti turisti che scelgono la Thailandia come meta delle proprie vacanze: oltre 40 milioni solo nel 2023!
Si verrebbe così a creare un’alternativa a Macao, unico luogo cinese dove è consentito scommettere, e al quale si rivolgono proprio le masse turistiche thailandesi. In tanti, infatti, concordano nel pensare che dare vita ad un mercato del gioco legale in Thailandia rappresenterebbe un grande successo economico, con grandi introiti nelle casse dello Stato, garantiti sia dalle giocate degli stessi che dalle imposte che ne deriverebbero.