Sale giochi e sale scommesse ancora in crisi dopo le riaperture
Nel febbraio del 2020 la pandemia da COVID-19 ha completamente stravolto la società per come la conoscevamo e le abitudini di milioni di persone. Le misure sanitarie che il mondo ha immediatamente adottato per contenere il coronavirus hanno cambiato il volto di un gran numero di settori: tra questi, uno dei più influenzati è stato sicuramente quello del gioco d’azzardo.
Sale terrestri, la situazione dopo la riapertura
Sale slot e VLT, sale bingo e agenzie di scommesse sportive sono state quasi immediatamente chiuse in seguito ai primi decreti varati per frenare la diffusione del virus. Una misura sanitaria necessaria per salvaguardare la salute pubblica ma che ha comunque fatto molto discutere soprattutto per modalità e tempistiche adottate dal Governo e che, molti, hanno giudicato eccessivamente severe.
Le sale dedicate a gioco e scommesse sono state infatti le prime a registrare chiusure e le ultime a festeggiare la riapertura, arrivata nel giugno 2021 successivamente all’entrata in vigore delle cosiddette “regioni colorate” che in bianco permettevano il ritorno di certe attività. Prima in Friuli Venezia Giulia, Molise e Sardegna, poi successivamente nel resto d’Italia, il settore è infine ripartito.
A un anno di distanza, però, la sensazione guardando i dati è che nonostante tutto il mondo del gioco d’azzardo dal vivo sia ancora lontano dalla completa ripresa. Serviranno tempo e pazienza, senza considerare che la concorrenza del settore online nello stesso periodo delle chiusure è cresciuta moltissimo e difficilmente permetterà il ritorno ai numeri registrati nel periodo precedente la pandemia.
La concorrenza dell’online e del gioco illegale
Nonostante gli ammortizzatori sociali messi in campo dal Governo abbiano impedito la chiusura di numerose agenzie e salvaguardato migliaia e migliaia di posti di lavoro, restrizioni e lockdown di settore sono arrivati di pari passo con una sempre maggiore digitalizzazione del mondo e la conseguente crescita dell’alternativa rappresentata dai vari operatori nel campo delle scommesse e dai casinò online.
Una tendenza forse comunque inevitabile, ma che certo la pandemia ha contribuito ad accelerare enormemente: tra il 2020 e il 2021 agenzie e sale fisiche si sono così trovare in difficoltà, senza considerare che devono fare i conti anche con la crescita registrata nello stesso periodo del mondo del gioco d’azzardo illegale.
A circa un anno di distanza dalla riapertura, agenzie e sale terrestri hanno perso circa il 20% a livello di raccolta, dato reso ancora più preoccupante dal fatto che in generale il gioco d’azzardo è cresciuto di volume in tutto il mondo. Più netta la ripresa delle sale bingo, probabile conseguenza di una minore concorrenza da parte dell’online, impossibilitato a riprodurre al 100% le sensazioni che questo gioco offre dal vivo.