Occhio alla truffa del falso Crosetto: non colpisce solo i vip

Parliamoci chiaro: venire a sapere che alcuni ricchi imprenditori sono caduti vittime della “truffa del falso Crosetto”, perdendo cifre con diversi zeri, ha suscitato più che altro una diffusa ilarità. Dovremmo invece essere preoccupati, perché le truffe con i deepfake vocali possono colpire davvero chiunque e, per questo, rischiano di diventare un vero e proprio allarme sociale nel prossimo futuro.

Hacker circondato da schermi

La tecnologia dei deepfake vocali sta suscitando grande preoccupazione

Truffa del falso Crosetto: come funziona

Nell’ultimo paio di mesi, notizie come quella di Massimo Moratti che sarebbe caduto vittima della cosiddetta “truffa del falso Crosetto” bonificando circa un milione di euro a quelli che si sono poi rivelati essere degli impostori, ha provocato una certa ilarità generale. L’ex presidente dell’Inter, prossimo agli 80 anni, sarebbe soltanto uno dei ricchi imprenditori colpiti da questa nuova frode.

Vediamo allora come funziona questa nuova nata tra le truffe telefoniche, particolarmente sofisticata. La vittima, generalmente una persona dalle ottime disponibilità economiche o membro di ricche famiglie imprenditoriali, viene contattata da un sedicente esponente dello staff del Ministro della Difesa, Guido Crosetto. L’interlocutore, che in alcuni casi è risultato essere la stessa voce del ministro, abilmente clonata con strumenti di Intelligenza Artificiale, procede poi con alcune richieste.

Alla vittima viene chiesto di contribuire al pagamento di una cifra per la liberazione di un italiano tenuto in ostaggio in un paese straniero, in particolare giornalisti in Medio Oriente e cose di questo genere. Viene anche chiesto di mantenere il più stretto riserbo e si viene rassicurati, poiché la somma (a cinque o sei zeri) verrà poi rimborsata dallo stesso ministero. Ovviamente, nulla di tutto ciò accade.

Perché la truffa è pericolosa e come difendersi

Dopo aver subito la frode, Massimo Moratti ha subito sporto denuncia alla Procura di Milano, e i soldi sono stati recuperati. Ma ci sono altri casi che hanno riguardato famiglie molto in vista come gli Aleotti dell’azienda farmaceutica Menarini e Beretta, proprietaria dell’azienda produttrice di armi. Si è poi parlato anche di tentativi ai danni di Giorgio Armani, Patrizio Bertelli, Diego Della Valle e altri ancora.

Certo, quelle menzionate sono tutte persone ricchissime, imprenditori di successo ed effettivamente non sono in molti a poter permettersi di pagare bonifici da centinaia di migliaia di euro in un batter di ciglia. Questo però non significa che noi comuni mortali ne siamo immuni, anche perché la tecnica dei deepfake vocali ha raggiunto livelli molto alti. Dunque, l’allarme per questo tipo di truffe online o telefoniche riguarda tutti.

Ce lo ha recentemente ricordato Bankitalia, che ha denunciato un caso analogo in cui i truffatori hanno provato a usare nome e logo della Banca d’Italia, sempre per fini analoghi come riscatti per italiani rapiti all’estero. La raccomandazione è sempre la stessa: diffidare come imperativo categorico. Inoltre, è il caso di contattare la persona o l’ufficio ipoteticamente interessato tramite altri canali e, nel caso, sporgere denuncia immediata.

Nino Lucchesi, l'autore di Truffa.net
Nel mio lavoro quotidiano ho un solo e unico obiettivo: evitare che i lettori possano incappare in truffe o raggiri online.
Scritto da: Nino Lucchesi