Ponte 1° maggio: occhio a queste truffe a Istanbul e Barcellona

Il 2025 ha portato agli italiani diverse occasioni di vacanza. Dopo quello di Pasqua, c’è adesso il Ponte del 1° maggio, che vedrà tanti dirigersi in diverse belle città europee. Vediamo allora cosa evitare a Barcellona e cosa evitare a Istanbul, posti dal fascino differente ma con un denominatore comune: i rischi di frodi. Ecco le truffe Barcellona e Istanbul.

Monumenti Instanbul e Barcellona con segnale di pericolo

Tutte le insidie che si possono nascondere viaggiando a Istanbul e Barcellona

Cosa evitare a Barcellona

La capitale catalana è una delle più amate destinazioni dai turisti di tutto il mondo, in particolare dagli italiani. E proprio da tradizioni presenti in alcune città del sud Italia è preso il primo pericolo, nella lista delle cose da evitare a Barcellona: la truffa del gioco dei tre bicchieri. Funziona un po’ come il gioco delle tre carte, che magari avrete visto qualche volta a Napoli o Roma.

Il gioco è apparentemente facile ma truccato e, a peggiorare le cose per l’ignaro turista, ci sono i complici dei truffatori che agiscono come pubblico e a volte fanno opera di convincimento per la potenziale vittima. Un’altra minaccia da cui guardarsi è la cosiddetta Truffa del pomodoro. Molto semplicemente, qualcuno ci macchia accidentalmente, mentre un complice ne approfitta per derubarci.

Infine, se vi trovate sulle Ramblas o in qualcun altro dei bellissimi posti del centro di Barcellona, occhio agli scippi. Anche qui in maniera analoga a quanto accade in alcune grandi città italiane, pure a Barcellona bisogna fare molta attenzione a malviventi a due ruote, motociclisti che cercano di afferrare borse o telefonini dalle mani delle vittime, che spesso non hanno modo di reagire.

Cosa evitare a Istanbul

Con il suo meltin pot di culture e una posizione che favorisce l’incontro fra Occidente e Oriente, Istanbul è una città per certi versi magica e incantata. Anche qui, però, i pericoli non mancano. Tra le cose da evitare a Istanbul c’è innanzitutto un problema legato alla valuta in uso, ovvero la Lira Turca. Molti europei, compresi gli italiani, hanno dunque l’esigenza di trovare un cambiavalute.

Qui entra in gioco la cosiddetta Truffa del cambio denaro. Si possono incrociare degli uffici di cambiavalute non autorizzati o, ancora peggio, singoli individui che propongono, in mezzo alla strada, tassi di cambio estremamente favorevoli. Una volta individuata la vittima, possono ingannarla in vari modi, da un conteggio errato dei soldi fino a rifilare loro delle banconote fuori corso.

C’è poi la cosiddetta Truffa del Caffè (o del Bar), che può rivelarsi molto costosa. Si viene avvicinati da un abitante del luogo che propone di bere qualcosa insieme. Poi, giunti nel locale e ordinate le bevande, il tizio sparisce e il conto (salato) dovrà pagarlo il turista. Analogamente, occhio alla Truffa del Taxista, con alcuni autisti che non accendono il tassametro o prendono intenzionalmente percorsi più lunghi.

Difendersi dalle truffe durante il ponte del 1° maggio

Nonostante questi e altri pericoli, le due meravigliose città citate possono venire visitate e godute dagli italiani, a patto di prendere alcune precauzioni e informarsi bene su tutto ciò che potrebbe incidere sul viaggio. In questo sono comprese anche alcune possibili situazioni politiche, come quella che sta attraversando la Turchia, con Erdogan accusato di rappresaglie contro l’opposizione in una sorta di “golpe civile”.

Per quanto riguarda le possibili frodi, ci sono delle misure di sicurezza e delle cautele che possono rivelarsi fondamentali, per aiutarvi a evitare di diventare vittime dei malintenzionati. A Istanbul, per esempio, è meglio usare solo cambiavalute di brand conosciuti. Analogamente, se vi occorre un taxi è buona abitudine prenotarlo tramite servizio online e, in ogni caso, concordare un prezzo prima che la corsa abbia inizio.

Riguardo a Barcellona, anche qui le raccomandazioni sono di tenere gli occhi aperti e, possibilmente, telefoni e preziosi non troppo a vista. Inoltre, anche in caso di possibili malintenzionati che vi avvicinano per truffe come quella del pomodoro o quella dei tre bicchieri, trovarsi nelle vicinanze di qualcuno dei “Mossos d’Esquadra”, ovvero la polizia locale catalana, può essere un ottimo deterrente.

Nino Lucchesi, l'autore di Truffa.net
Nel mio lavoro quotidiano ho un solo e unico obiettivo: evitare che i lettori possano incappare in truffe o raggiri online.
Scritto da: Nino Lucchesi