Come può un istituto di credito prendere la notizia che dei volgari criminali usano il suo nome per i loro scopi? È il caso della cosiddetta “truffa dei risparmi da salvare”, detta anche “truffa Intesa San Paolo”, che negli ultimi tempi ha preso di mira diversi utenti. La banca ha reagito con una massiccia campagna informativa, per evitare ulteriori vittime.

Una nuova e insidiosa truffa sfrutta il nome di Banca Intesa San Paolo
Truffa Intesa San Paolo: come funziona
Come purtroppo sappiamo bene, i criminali non dormono praticamente mai, sempre a caccia di nuove truffe online e nuovi modi per rubare o ingannare la gente. In questi giorni, Intesa San Paolo ha denunciato l’esistenza di una truffa in cui sedicenti operatori telefonici della stessa banca ingannano gli utenti, convincendoli di un pericolo imminente e prendendo il controllo dei loro soldi.
Il modus operandi è quello di altre truffe telefoniche ma anche telematiche come phishing, spoofing e altre ancora. I gruppi criminali prima individuano una potenziale vittima, poi la fanno contattare da un finto operatore che dichiara di lavorare per Banca Intesa San Paolo. Costui, avvisato l’utente di un imminente pericolo, consiglia alla vittima di spostare i suoi fondi su un nuovo conto, aperto seduta stante a suo nome.
Ovviamente, il target preferenziale di questo tipo di attività fraudolente è rappresentato dalle persone anziane, generalmente più predisposte a fidarsi, ma tutti possono cadere in questo potenziale allarme sociale. Il problema è che, una volta che il danno è fatto, recuperare i soldi diventa davvero difficilissimo, anche perché vengono spesso usati bonifici istantanei e le normative bancarie devono essere aggiornate a livello europeo, se non planetario.
Come difendersi dalla “truffa risparmi da salvare”
In tutto questo, potete immaginare quanto Banca Intesa avrebbe evitato volentieri di vedere il proprio nome coinvolto in una vicenda del genere. Perciò, il gruppo ha avviato una massiccia campagna di informazione via mail, per ricordare ai propri clienti che la banca, oltre a non richiedere mai pin e codici, non telefona mai allo scopo di effettuare trasferimenti di denaro, né per autorizzarli.
La raccomandazione di Banca Intesa San Paolo è sempre quella di contattare subito la propria filiale digitale tramite home banking per segnalare il tutto. Inoltre, aggiungiamo noi, si possono effettuare segnalazioni sul sito della Polizia Postale, ormai abituata a ricevere denunce di vari tipi di frodi, sia di questo che di altri raggiri purtroppo sempre troppo diffusi.
I dati riportati da Cert-AgID, organismo governativo deputato al controllo della cybersicurezza nazionale, sono oltremodo preoccupanti. Solo nei primi giorni di marzo, l’agenzia ha registrato qualcosa come 61 campagne fraudolente. Ciò evidenzia ancora di più la necessità, da parte di tutti noi, di innalzare notevolmente l’asticella dell’attenzione. Le raccomandazioni sono sempre quelle: diffidare degli sconosciuti ed effettuare sempre controlli incrociati.