UK, la nuova riforma sul gioco prende di mira il settore online
Nel corso degli ultimi due anni, complice la pandemia e le numerose misure sanitarie che hanno costretto milioni di cittadini a evitare posti affollati, abbiamo assistito a una sempre maggiore digitalizzazione in tutto il mondo. Un evento che ha riguardato anche il settore del gioco d’azzardo online, che è cresciuto a dismisura e ha visto “scendere in campo” numerosi nuovi operatori.
Il nuovo White Paper attacca il gioco online
È opinione diffusa che la crescita dei casinò online fosse una tendenza chiara già da prima della pandemia, e che questa e le restrizioni che sono seguite abbiano solo accelerato un percorso che comunque si sarebbe compiuto. Ma che adesso in Gran Bretagna potrebbe registrare una clamorosa marcia indietro, almeno stando alle recenti parole del ministro del gioco d’azzardo Chris Philp.
Intervistato a proposito del prossimo White Paper, il “foglio bianco” che riformerà il gioco d’azzardo in Gran Bretagna – il mercato più importante al mondo – Philp ha infatti lasciato intendere che questo andrà a limitare fortemente il settore online che comprende principalmente casinò virtuali e videoslot. Nelle nuove guide linea che il Governo presenterà, infatti, dovrebbero essere presenti limiti di puntata variabili tra 2 e 5 sterline.
Programmato inizialmente per lo scorso anno e sottoposto a diverse revisioni che ne hanno più volte rimandato l’uscita, il White Paper dovrebbe essere presentato a luglio e colpirebbe in modo sostanziale l’industria del gioco online. Oltre ai limiti di puntata, infatti, sembrano essere in programma anche divieti e restrizioni riguardanti puntate gratuite, free spin e pacchetti VIP per chi ha registrato importanti perdite.
Premier League salva: nessun divieto di sponsor
Se saranno confermate nero su bianco, le nuove regole potrebbero infliggere un pesantissimo colpo ai numerosi operatori online attivi sul mercato britannico. Un danno che agenzie specializzate hanno realisticamente stimato in una riduzione di entrate fiscali su base annuale pari a circa 700 milioni di sterline. Tutto a vantaggio dei cosiddetti “casinò terrestri”, che vedranno quadruplicare (da 20 a 80) il limite di slot che è possibile installare.
Dalla nuova riforma sul gioco dovrebbe essere escluso il tanto vociferato, negli ultimi mesi, divieto di sponsorizzazione nello sport da parte delle agenzie di scommesse. Una mossa che tutela soprattutto la Premier League, il più spettacolare, seguito e ricco campionato di calcio al mondo che vede numerosi club giovarsi degli sponsor proveniente dal mondo del betting. Che potrà così tirare un sospiro di sollievo.
Nessun “Decreto Dignità” in salsa britannica, dunque. La ferma opposizione dei grandi club della Premier dovrebbe evitare quanto avvenuto in Italia, dove la Serie A si è trovata in sofferenza dopo le riforme del Governo e da tempo chiede una sospensione della legge se non addirittura il suo annullamento. Se le voci saranno confermate, a pagare il conto della riforma potrebbe essere soltanto il settore online.