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Le truffe su Facebook marketplace: come evitarle

Scritto da: Nino Lucchesi
Aggiornato in: Gennaio 2024

Le truffe su marketplace di Facebook sono molto frequenti. Basta pensare che sono più di un miliardo gli utenti che vendono e acquistano oggetti sul social ogni mese e, di certo, non tutti ci guadagnano onestamente. La frase “sono stato truffato su Facebook” è molto più comune di quanto si pensi e, secondo l’ultimo report della Federal Trade Commission, sono 9 su 10 le persone che dicono di essere state vittime di una truffa su Facebook marketplace. A differenza di Amazon o di eBay, infatti, gli acquirenti hanno, su Facebook, molte più conversazioni dirette con i venditori che, a maggior ragione, sono meno controllati.

Truffe vendite su Facebook: sono convincenti?

Esistono miriadi di truffe differenti sul web, e anche se nessuna è impossibile da scoprire ognuna utilizza una strategia differente. Ad esempio in pochi sanno con esattezza cos’è il phishing online e come funzioni, ma spesso può generare dubbi sufficienti da far si che la vittima si tiri indietro. Le truffe su marketplace invece possono apparire convincenti, dato che parliamo di un social che inconsciamente tendiamo a considerare “ambiente sicuro”.

A differenza di quanto accade però con i migliori siti gambling, in cui abbiamo un ente regolatore come ADM a vigilare, sui social le interazioni tra utenti non sono poi così monitorate. A fregarci può essere la sensazione di avere a che fare con una persona comune, ma basta verificare pochi criteri per smascherare un possibile inganno. Il primo, senza alcun dubbio, è la richiesta di affrontare discorsi sui pagamenti in piattaforme esterne con l’evidente scopo di non lasciare prove o tracce.

Le truffe vendite su Facebook, quindi, si basano molto spesso su pagamenti al di fuori dei canali ufficiali. La protezione sugli acquisti di Facebook, infatti, funziona solo sui pagamenti effettuati sulla piattaforme e non c’è nessuna garanzia che tocca, invece, il denaro che viene pagato con un qualsiasi altro metodo. Cerchiamo di essere scaltri e di non uscire mai dal social, neppure ad esplicita richiesta del venditore. Se questa cosa ci sembra sospetta non preoccupiamoci oltre e facciamo segnalazione online agli organi competenti come la Polizia Postale.

Truffe online Facebook: pagamenti anticipati

Un’altra delle truffe su Facebook più comuni è quella del pagamento anticipato: se una variante della truffa Postepay SMS si rivolge a chi vende un oggetto, e richiede l’inserimento di dati per “conferma di avvenuto pagamento”, in questo caso la vittima è chi compie l’acquisto.

Infatti il truffatore/venditore richiederà di pagare prima un oggetto che poi non sarà mai spedito. Accettando il pagamento anticipato si corre quindi questo rischio: è possibile vedere sparire l’altra parte, così come ricevere messaggi su ipotetiche spedizioni fatte ma andate perdute. In ogni caso la sostanza non cambia: abbiamo speso soldi per niente. Un Truffatore su Facebook marketplace

Facciamo, dunque, sempre in modo di restare su Facebook per far sì che funzioni la protezione del social su quello che viene acquistato. La tecnologia, in tantissimi casi, è dalla nostra parte ma le truffe su Facebook, dovute principalmente alle chat dirette con gli acquirenti, sono così frequenti che, a volte, è meglio ragionare un attimo in più su quello che stiamo facendo per non incappare in situazioni davvero poco piacevoli da cui è molto difficile uscire indenni.

Truffe vendite su Facebook: gli oggetti contraffatti

Se vediamo che una borsa Kelly di Hermes costa 400 euro è probabile che l’oggetto in vendita sia contraffatto. Non possiamo, infatti, e non dobbiamo credere, di trovarci davanti all’affare della vita. Molto più probabile che saremo vittime di una delle tante truffe informatiche presenti sul web, nonostante il venditore abbia messo foto e video in cui la borsa che vogliamo acquistare sembra, davvero, originale. Ripetiamo: se abbiamo la possibilità di verificare di persona un acquisto è una cosa ma se dobbiamo affidarci a una foto il venditore può inserire qualunque cosa e farci credere che sia vera.

Molto più importante, sempre e comunque, per non essere vittime di truffe su Facebook, fare tutto alla luce del sole, senza uscire mai dal social e monitorando, attimo per attimo, la compravendita con il sedicente venditore. Meglio perdere qualche minuto in più per fare qualche ricerca che essere truffati da qualcuno che, nella maggior parte dei casi, non ci invierà il pacco o ci invierà una borsa falsa pagata molto più di quanto si possa vendere in qualsiasi mercato illegale. Ricordiamo, infatti, che vendere merce contraffatta è un reato, quindi non è mai una buona idea.

Truffe Facebook marketplace: vendere oggetti che non funzionano

Questa è un’altra truffa molto comune e, va detto, vecchia come il cucco. Stiamo, infatti, parlando della vendita di oggetti che non funzionano, principalmente oggetti elettronici. Insomma, se vediamo in vendita un iPhone a pochissimo, uno smartwatch a due lire o un forno microonde a pochi spicci, è probabile che quello che ci stanno vendendo non esista o se ci viene spedito che non funzioni. Insomma, la vecchia truffa dell’oggetto non funzionante, in situazioni come un marketplace, è molto probabile che si riproponga.

Facciamo sempre in modo di restare sulla piattaforma anche se, sappiamo già, che aprire un contenzioso per un oggetto che non funziona, soprattutto se l’oggetto non è in garanzia, non è mai una cosa facile. Resta sempre un po’ la parola dell’uno contro la parola dell’altro e il venditore, truffaldino, potrà sempre dire che l’oggetto sia stato spedito perfettamente funzionante e che lui non sia responsabile di quello che è accaduto dopo. Facciamo, quindi, attenzione prima.

Truffe Facebook Ads: inserzioni false

Le inserzioni false sono un altro scam molto comune su Facebook. In pratica, l’inganno c’è dall’inizio, con inserzioni pubblicitarie completamente false che, se cliccate, o ci portano su altri siti truffaldini o ci fanno vedere oggetti che non sono, in realtà, in vendita perché non esistono. Qualunque link ci porti da altre parti, specie se è scritto male o se ci sembra, effettivamente, troppo generoso, è una truffa. Non immaginiamo cose che non esistono, non ci sono miracoli, non ci sono offerte esageratamente convenienti. Se una cosa costa poco o non è reale o è rotta, senza nessun appiglio.

Navigazione su Facebook da smartphone

Come dobbiamo difenderci?

Nella maggior parte delle truffe online una volta che la frittata è fatta è molto difficile tornare indietro. Se ottenere un rimborso per smishing è spesso un’impresa quasi impossibile, lo stesso discorso vale anche per il tipo di frode che abbiamo analizzato in questa pagina. Il fatto che avvenga su un social network utilizzato da milioni di persone non cambia la questione.

La miglior difesa è quindi l’attacco. Facciamo in modo di avere il coltello dalla parte del manico ponendoci le domande giuste. Questo venditore vuole vendere lontano da Facebook? Non fa per noi. Questo venditore vende a un prezzo troppo basso? Questo oggetto non sarà originale. Questo venditore vuole il pagamento anticipato? Non è una cosa conveniente, quindi non la facciamo. Semplice e diretto, senza pensarci troppo.

Nino Lucchesi, l'autore di Truffa.net
Nel mio lavoro quotidiano ho un solo e unico obiettivo: evitare che i lettori possano incappare in truffe o raggiri online.
Scritto da: Nino Lucchesi

FAQ

Sono stato truffato su Facebook attraverso un pagamento anticipato?

Sì, questo può succedere spesso e, infatti, non è mai consigliato pagare in anticipo qualunque tipo di merce. Se ne abbiamo la possibilità facciamo sempre in modo di controllare l’oggetto di persona, è la cosa più importante di tutte. Se non è possibile, facciamo in modo di restare sulla piattaforma per essere protetti dalla stessa.

Truffe Facebook: possibile che la merce sia contraffatta?

Certo che sì, se vediamo un prezzo esageratamente basso è probabile che quello che ci verrà inviato sia un oggetto contraffatto. Perdiamo, dunque, sempre un po’ di tempo in più su quelle che ci sembrano offerte straordinarie.

Possibile vendere oggetti che non funzionano?

Questa è una truffa antica come il mondo e sì, probabile che il venditore invii un oggetto non funzionante a un prezzo che a noi sembra decisamente conveniente. A pagamento avvenuto, però, come dimostrare che quell’oggetto non è mai stato funzionante? Facciamo attenzione.

Come difenderci dalle truffe su Facebook?

Facciamo ricerche, non fermiamoci a quello che è scritto, troviamo il modo di capire se la persona con cui stiamo parlando è affidabile. Se questo non è possibile facciamo in modo di restare sulla piattaforma, senza pagare cose prima, senza pagare gli oggetti fuori dalla piattaforma dove non possono essere tracciabili.